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X Martiri del Maiolo – per non dimenticare

Il geocaching non è solo un gioco appassionante che porta a conoscere bei panorami, ma è anche un mezzo per ricordare la nostra storia più attuale.

Gbosio ci porta ad Alpignano con questa multi GC9ADB2 X Martiri del Maiolo, nella quale ricorda l’uccisione, il 23 marzo 1945, di dieci giovanissimi caduti sotto il piombo nazifascista per l’onore e la libertà d’Italia. Furono trucidati in zona Maiolo per rappresaglia, dopo l’attacco partigiano all‘albergo dell’Albero Fiorito e sepolti senza cerimonia religiosa, senza intervento di alcuna persona, come ordinato dal Comando tedesco.

Un listing da leggere fino in fondo, una cache per non dimenticare.

Ogni mese, votate le più belle cache a tema!

Lo sapevate che Groundspeak elegge ogni mese le più belle cache per il tema prescelto?

Ebbene si… ogni mese dell’anno 2024 ha un tema! A gennaio è stato libri e biblioteche, a febbraio le casette degli uccelli, a marzo sarà piante e funghi…

Ma come funziona? Semplice: Tramite questo modulo potete segnalare una cache inerente al tema, scrivendo il perchè vi è piaciuta e inviando anche foto e video; Groundspeak sceglierà le più belle e le pubblicherà nel suo blog.

Qui potete trovare le cache più belle relative alle casette degli uccelli di febbraio.

Non è necessario attendere il mese del tema per votare… eccovi la lista completa e se trovate una cache (italiana meglio, piemontese ancora mej…) che può essere eleggibile per il tema dei mesi a venire… segnalatela!

Aprile: Cache colorate
Maggio: Sport e video games
Giugno: Animali
Luglio: Acqua e nautica
Agosto: I migliori camuffi
Settembre: Cultura pop
Ottobre: Cache extra large
Novembre: Cache estreme (T5)
Dicembre: Vacanze

E voi chi voterete? Fatecelo sapere nei commenti!

Pazzi per le Lost Place? Andiamo a Vercelli!

varaless ci accompagna in una visita affascinante, quella dell’Ospedale psichiatrico di Vercelli – lostplace GCA3NYG del Teamdventur19

“I luoghi abbandonati hanno sempre un certo fascino. Si vede come la natura si prende gli spazi occupati dall’uomo, ne cambia l’aspetto rendendoli selvaggi, esalta la brutalità. Se il luogo era già originariamente un luogo di sofferenza l’effetto è devastante.

È difficile raccontare a parole le sensazioni profonde che si provano visitando l’Ospedale Psichiatrico di Vercelli. Alcune cose che accadevano si possono intuire, altre si possono immaginare. Molto resta nascosto nei muri scrostati e sotto la polvere.

Di ciò che si vede quello che stupisce maggiormente è la quantità di libri e documenti che ancora sono “conservati” in questi edifici. Si capisce che l’ultima funzione di molte stanze prima dell’abbandono è stata di archivio. Ma altri dettagli (lavandini e muri piastrellati) portano a pensare che in origine fossero camere per pazienti.

Come molti lost place l’abbandono crea degli scorci notevoli. Recentemente l’ospedale abbandonato è stato, per questo, oggetto di un articolo sul Daily Mail (https://www.dailymail.co.uk/news/article-11460943/Inside-abandoned-Italian-psychiatric-clinic-70-World-War-II-POWs-executed.html). Non è un caso se al termine dell’esplorazione, uscendo, incrociamo un gruppo di fotografi che sta entrando. E sebbene ci abbia portati qui il geocaching, anche noi abbiamo fatto decine di fotografie.

Il listing del multi-cache riporta molte informazioni sulla storia di questo luogo. In breve, si tratta di un complesso di edifici situato alla periferia di Vercelli. Fu costruito nel 1875 e funzionò come ospedale psichiatrico fino al 1978, quando fu chiuso a causa della riforma sanitaria (legge Basaglia). È costituito da una ventina di immobili, alcuni ancora in uso, separati da aree verdi. I giardini in gran parte sono oramai allo stato selvaggio, ma si vedono tracce di qualche manutenzione, anche recente.

Purtroppo molti elementi decorativi originali, così come porte e finestre, sono stati rimossi o danneggiati e la vegetazione sta piano piano invadendo alcuni spazi esposti all’ambiente esterno, aumentando però in alcuni casi la drammaticità del luogo.

Ci sono anche pochi graffiti (alcuni sparsi nei diversi edifici sono di notevole qualità), perciò la maggior parte degli ambienti ha mantenuto, per quanto possibile, i colori originali, quasi sempre basati sulle tinte tenui del bianco sporco, verde acqua, rosa chiaro e blu pallido, tipici di questi luoghi e dell’epoca.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al geocaching. Oggi è il giorno del Trippevent (GCA1NW0) e guardando la mappa per vedere quali cache posso cercare prima di raggiungere l’event, mi accorgo che con una deviazione di qualche chilometro potrei passare da Vercelli, e quindi dall’ex-ospedale psichiatrico con questo cache appena pubblicato. Dato che è bene non andare in luoghi abbandonati da soli, provo a lanciare l’idea sulla chat piemontese. Si forma così un gruppetto di geocacher interessati: Faberwest, pernice89, Rhialle, oltre a me.

Ci diamo appuntamento per le 8:30 e puntualmente poco dopo le 8:40 siamo dentro. Cominciamo l’esplorazione cercando gli indizi della multi-cache fotografica nei quattro padiglioni indicati, lasciandoci guidare dall’istinto e dalla curiosità. Questa modalità di ricerca degli step è indubbiamente la migliore in questi luoghi ed è anche molto divertente.

Quando abbiamo raccolto tutte e cinque le parole, il check ci fornisce la posizione finale del contenitore con una eloquente foto spoiler. Quell’ambiente aveva attirato già la nostra attenzione durante l’esplorazione e, per esperienza, avevamo provato a cercare, invano, il contenitore. Ora con molte più informazioni, il ritrovamento è veloce. Final degno di questo stupendo multi-cache con valori DT adeguati!

Ci sarebbe altro da vedere, ma purtroppo con l’event imminente decidiamo di concludere l’esplorazione dopo quasi due ore molto soddisfatti.

Il luogo è decisamente affascinante e pieno di storia. L’idea di entrare in un edificio abbandonato può evocare sensazioni di ansia e inquietudine, soprattutto se si pensa a tutte le memorie terribili che vi sono custodite. Tuttavia, in questo caso il fascino nell’esplorare di luoghi abbandonati praticamente spogli e tutto sommato ampi e ben illuminati non ha provocato cattive sensazioni provate in altre esplorazioni in luoghi bui, angusti e pericolosi.

Nel complesso l’esplorazione non presenta grandi difficoltà o rischi elevati, ma è importante ricordare di essere sempre consapevoli del proprio benessere mentale e fisico, e di non mettersi inutilmente in pericolo durante la visita.

Buona fortuna ai prossimi che si vorranno cimentare e prudenza!

Il cammino di Oropa… per geocacher!

Alla scoperta della zona di Oropa e Biella con una nuova geocacher, zoraroxx87
Il geocaching non è solo trekking e risoluzione di enigmi, ma anche un bellissimo modo per conoscere nuove persone ed esplorare località magari a due passi da casa ma a noi sconosciute!


“Se solo un paio di mesi fa, qualcuno mi avesse detto che avrei trascorso una domenica sera in un ospedale abbandonato,  in compagnia di tre ragazzi appena conosciuti intenti a cercare un contenitore nascosto al suo interno, sicuramente non ci avrei creduto, ma un paio di mesi fa non conoscevo il Geocaching e la sua community, ma questa è un’altra storia.

Quindi andiamo con ordine: 

Grazie al Forum mi metto d’accordo con NebuJunior88IlViscido81 e pi3zz per trascorrere l’ultima domenica di Novembre insieme per cercare delle cache tra Biella e Oropa. 

Ci troviamo tutti la mattina al parcheggio del centro commerciale di Biella e facciamo conoscenza, il tempo di un rapido caffè e subito ci dirigiamo verso la prima Mystery ηλεκτρον GC7E8QX proprio all’interno del parcheggio, ci impieghiamo poco tempo ed anche il sole è dalla nostra parte; nonostante sia novembre, infatti, la temperatura è mite ed è più che un Park and Grab; decidiamo di lasciare quindi le auto per tutta la mattinata e proseguire a piedi la caccia.

Lungo la strada provinciale troviamo tre cache traditional, in particolare come punti di interesse vorrei ricordare quella chiamata Un Nuraghe a Biella GC695T3 per il posto suggestivo.

Ritornando verso la direzione del centro città, iniziamo ad imbatterci nelle prime fabbriche tessili abbandonate, caratteristiche della zona e testimoni di un tempo che non c’è più: proprio in una di queste fabbriche fatiscenti troviamo una Mystery Sul filo di Lana GC7KBJ1, che ci porterà ad osservarne un’altra non troppo distante.

Biella infatti, come diverse altre città della zona,  è un vero e proprio paradiso per colossali esplorazioni urbex, per gli amanti del genere.

A riguardo, seguendo la prossima cache, proviamo poco dopo ad entrare nell’ Ex ospedale degli infermi- Lost place Multi-cache GC8JRFX, abbandonato dal 2014 e purtroppo già in forte stato di degrado.

Le entrate sono tutte sbarrate, anche se la più “comoda” rimane quella indicata dalle coordinate della cache ma è l’ora di pranzo e c’è troppa gente per strada ed affacciata ai balconi limitrofi, potrebbero vederci,  così rimandiamo a dopo il crepuscolo. Non ci facciamo scoraggiare e poco dopo troviamo la cache Le cascate di via Cernaia GC6E53M, anche questo luogo molto particolare.

Spinti un po’ dalla fame un po’ da una cache Wherigo, raggiungiamo il meraviglioso centro città, dove l’aiuto spoiler più divertente è arrivato da una signora carinissima che stava passeggiando con l’anziana madre: sentendoci discutere su chi potesse essere il personaggio rappresentato dalla statua della piazza più grande, si è “intromessa” nei nostri discorsi, con la fierezza tipica di chi ama la propria città finendo per essere di grande aiuto, nel risolvere uno degli enigmi. 

Andiamo alle coordinate della soluzione e poi piccola pausa dal Kebabbaro che serve le mozzarelline fritte più ustionanti dell’universo, ma in ogni caso raccogliamo le forze per ritornare a passo svelto verso il centro commerciale e recuperare le auto, i navigatori ci fanno seguire due strade diverse per raggiungere la salita di Oropa, ma ci incontriamo per strada in uno spiazzo, dove parcheggiamo e ci inoltriamo nel bosco per scoprire la cache di Oropa Bagni (lost place) GC9H770 sul sentiero troviamo vari strani cartelli di avviso come “divieto di accesso” e simili, reti arancioni stile cantiere che sbarrano la strada e tutti gli altri avvertimenti che un posto abbandonato (e con la fama di essere teatro di messe nere) merita di avere. 

La struttura si presenta allo stesso tempo affascinante per la sua splendida architettura ed inquietante, soprattutto per la storia delle messe nere che la accompagna, è abbandonata definitivamente dal 1980 ma la natura con gli agenti atmosferici e l’umidità tipica dei boschi non hanno avuto pietà contro i mattoni e sembra infatti abbandonata da molto più tempo.

Recuperata la cache, facciamo una breve esplorazione intorno e poi ci dirigiamo verso il Santuario di Oropa come da programma.

Al di là del Geocaching questo luogo mistico ha sempre un suo fascino e vale la pena visitarlo anche con occhi da babbani almeno una volta nella vita, ma noi siamo lì anche per altro, 

e subito ci dirigiamo a scoprire una cache tradizionale GC1601Q abbastanza antica (2007) molto ben conservata e con Logbook originale, la omaggiamo con un piccolo Minion (contenitori permettendo li stiamo disseminando da tutta la giornata) e ci prepariamo ad espiare i nostri peccati culinari, intraprendendo la salita del Sacro Monte di Oropa, per una Adventure Lab degna degli allenamenti di Rocky in Rocky IV, per fortuna non c’era la neve. Le cappelle del Sacro Monte sono molto ben curate, unica nota negativa, purtroppo non sono illuminate all’interno, e con la poca luce invernale naturale si intravedono malamente le statuette ed è necessario illuminarle con i telefoni.

Alla culmine della salita, ci incamminiamo poi verso la Basilica Superiore, spesso quando si fa visita a questo luogo si può dire di essere “tra le nuvole” perchè accade anche di rimanere avvolti nelle nubi, effetto castello di Conte Dracula, è molto suggestivo, in questo caso però, non c’erano moltissime nuvole ma nulla toglie all’emozione di vedere la Basilica per la prima volta a chi non l’ha mai visitata prima.

Nell’enorme piazzale potete trovare diversi tipi di cache: Virtual, Mystery, EarthcacheTraditional e Wherigo, ce n’è per tutti i gusti a seconda del vostro tempo a disposizione. 

Noi ne affrontiamo due poi decidiamo di tornare a Biella visto che ormai è buio, per tentare di entrare all’Ex ospedale.

Con il buio della notte è più facile avvistare l’arrivo di babbani motorizzati mentre l’afflusso di babbani pedoni lungo la strada che costeggia l’entrata, si è notevolmente ridotto, quindi in poco tempo riusciamo ad entrare inosservati tutti e quattro. Personalmente è la prima esplorazione notturna in un ospedale e devo dire che da subito ho subito il fascino del luogo, orientarsi al buio non è semplice e spesso ci troviamo a dover scavalcare ostacoli lungo i corridoi, frutto delle azioni vandaliche di qualcuno passato prima di noi. 

Le foto spoiler del luogo prevedono singolari oggetti riconoscibili come protesi di gambe e altro ma con il tempo molto è andato perso e spesso troviamo invece macchinari rotti, provette e medicinali.

Tornano di grande aiuto per l’orientamento i progetti di piani di evacuazione ancora appesi ai muri, ma in ogni caso dopo qualche giro a vuoto tra un “come si esce da questo posto??” e un “Quello che ha disegnato questa mappa era ubriaco” finiamo anche nei sotterranei, dove ci dobbiamo abbassare per proseguire poiché sulla nostra testa passano chilometri di condutture e cavi.

Era necessario passare dai sotterranei? No. L’abbiamo fatto ugualmente? Certo che sì.

Senza troppo proseguire con gli spoiler, per chi volesse intraprendere la nostra stessa avventura, vi posso dire che troviamo finalmente la famosa cache ed esultiamo.

Complice la notte, complice l’adrenalina ed il posto, questa sarà un’esperienza che difficilmente scorderò.

Ci prepariamo ad uscire, sempre con la massima attenzione nel cercare di non essere visti o sentiti, a proposito, non fate come me, se mai vi capiterà, guardate sempre dove mettete i piedi sulle scale antincendio, perchè se accidentalmente doveste calpestare, come ho fatto io, un pezzo di ferro lasciato d’intralcio da qualche vandalo e farlo cadere per tutta la tromba delle scale, il casino è assicurato come il brivido di venire scoperti!!!

La giornata ormai è conclusa, è ora di cena ed ognuno deve tornare alla propria vita, ci salutiamo fuori dall’ospedale con la promessa di organizzare altre cacce ed esplorazioni.

Quindi a presto, stay tuned.

Ringrazio  NebuJunior88, IlViscido81 e pi3zz per la bellissima giornata trascorsa insieme.

Zoraroxx87

Caccia al sole di ottobre

Già da qualche settimana si chiacchierava di una domenica di caccia insieme… dopo svariate discussioni Luca_michela, Perlachan, sTTe, Eli297, NebuJunior88, Jeeza83 e GiuliaChica si ritrovano finalmente domenica 30 ottobre. L’inusuale bel tempo di fine ottobre ha accompagnato il Tim Zucca per andare alla scoperta del regno di FlaMar1, inframezzato da qualche cache di Federico1733 e una bella multi di Virus 1975; per chi volesse fare una bella giornata di gioco a due passi di Torino, La Loggia e Carignano rappresentano una fonte di cache belle e spesso inaspettate!

LA LOGGIA – PIAZZA CAVOUR: Parte da qui l’avventura del Tim Zucca, i 7 prodi, in attesa dell’arrivo dell’8 nel pomeriggio, partono già alla grande facendosi notare praticamente da tutti gli anziani del luogo ma gironzolando (ripeto, in SETTE) con grande dissimulo… alla fine, nonostante la cecità imperante, la piccola cache viene trovata!

La Loggia chiesa parrocchiale e castello Galli: Troviamo qui una bella chiesa tipicamente barocca piemontese e il castello… ma essendo domenica mattina niente visita poichè c’era messa e nel castello vi era un matrimonio, quindi ci limitiamo ad ammirarlo da fuori.

La Loggia Softball: Il Tim Zucca prosegue nell’esplorazione de La Loggia, che nasconde piccoli tesori inaspettati come il campo da softball. La squadra del posto, nonostante in Italia gli sport minori siano poco praticati e seguiti, ha una storia gloriosa e la scopriamo anche grazie a questa cache. Il bello del geocaching è anche questo, vedere angoli di città che mai avresti pensato di andare a cercare e scoprire nuove realtà!

La Loggia – Villa Bistolfi: Gira e rigira, abbiamo capito che il senso dell’orientamento non è il forte del Tim Zucca. Approfittiamo quindi di questa cache anche per una breve sosta defaticante e quattro chiacchiere tra amici.

Viale Villa Carpeneto: Il Tim Zucca si concede una meritata pausa al ristorante cinese, votato all’unanimità dal gruppo. Ma anche qui il geocaching chiama e cerchiamo, proprio a fianco, questa cache. La pigrizia, ma anche il fatto che l’ottavo membro ci aspettasse a Carignano, ci fa affrettare le ricerche e proseguire oltre.

La Loggia – Cappella Mater Amabilis: Prima di proseguire verso Carignano per incontrare l’ottavo nano, ehm, componente del Tim, ci fermiamo per loggare questa cache. Perplessi dall’assenza della chiesa, ancora in costruzione, ma dalla storia particolare, troviamo comunque piuttosto facilmente la scatoletta.

Come eravamo: Dopo aver passato in lungo e in largo e in largo e in lungo La Loggia, ci fermiamo all’ultimo step di questa multi cache. Audacemente si sfidano cose mollicce che insidiano la cache e portiamo a compimento il nostro giro de La Loggia e ci portiamo verso Carignano.

Carignano – Torre del Po o torre civica: Il Tim Zucca recupera finalmente l’ottavo componente nei pressi di questa cache. Ma sarebbe stato troppo semplice cercarla subito, quindi ci facciamo tutto il giro della bella Carignano storica con la Lab e mentre ci avviamo a recuperare la bonus, ci accorgiamo che praticamente avevamo parcheggiato davanti alla cache… Senso dell’orientamento +1000 per tutti!

Bonus Lab – Carignano Lab storica: Il Tim Zucca prosegue il suo girovagare con la Lab Carignano storica. Se l’owner è Flamar1 si ha già la sicurezza di vedere dei bei posti, ma questa lab permette di ammirare la Carignano storica, proprio la tipica città piemontese del Barocco in tutta la sua bellezza che ritroviamo anche nelle cache Carignano-Santuario di N. S. delle Grazie , CARIGNANO – Il DUOMO e Carignano – Chiesa dei Battuti Neri, cercate mentre completiamo la lab

Una cache particolare merita menzione a parte, Carignano – Da filanda a municipio, in quanto quasi una “lost place” in centro città. Anche se non visitabile, merita leggere la storia di questa storica industria.