Cita da Team GeoPiemonte su 24 Dicembre 2022, 15:52

Liberamente tratta da "Geocaching e... Urbex" del 7/8/2018 di Lord Yoruno

Dei posti che il Geocaching ti porta a visitare conosciamo praticamente tutto, ormai: ci sono cache in
montagna, nel mare, in città, sugli alberi e nelle grotte.
Qualche volta, però, si trovano anche cache posizionate in luoghi un tempo ricchi di vita e oggi
dimenticati, abbandonati, fatiscenti.
I vecchi cascinali mezzi diroccati, le ville abbandonate in mezzo al nulla hanno pero' un certo fascino, e, di conseguenza le cache a questi posti dedicate. Ma il visitare strutture abbandonate ha un nome ben preciso, coniato anni prima del geocaching: si chiamava urbex.

Ma che cos'e l'Urbex ?

Citando Wikipedia l’Urban Exploration, abbreviato in urbex, e tradotto letteralmente dall’inglese significa “esplorazione urbana”, consiste nell’esplorazione di strutture costruite dall’uomo, spesso rovine abbandonate o componenti poco visibili dell’ambiente
urbano. […] Talvolta viene anche chiamata “speleologia urbana” o “arrampicata urbana”, a seconda delle caratteristiche dei luoghi visitati.
Va detto che, come per in alcuni casi il geocaching anche, l’urbex comporta diversi fattori di rischio;
tralasciando gli aspetti legali (art. 614 c.p.) vanno sicuramente tenuti da conto i rischi fisici dell’accesso
in strutture abbandonate, spesso pericolanti.
Quello che sicuramente deve sempre comparire in cache di questo tipo è il giusto set di attributi, in
particolare quelli indicanti strutture abbandonate e pericolose, magari combinate con una difficoltà e
un terreno particolarmente alti per avvisare che non si tratta di una cache qualunque.

Tipologie di Urbex

Ci sono svariati posti abbandonati in cui si puo' posizionate cache, più o meno interessanti da cercare e
più o meno difficili da esplorare.
Le cascine abbandonate sono la percentuale più alta in assoluto, in quanto se ne possono trovare
praticamente ovunque in tutta Italia per via del passaggio dalla vita rurale a quella cittadina; nel corso degli
anni ’80 e ’90 molti dei cascinali nei primi 15-20 chilometri attorno alle grandi città sono stati
abbandonati e, così, molti di essi sono in stato di totale incuria (per citarne
qualcuna : GC774VZ, GC7F5HZ o GC7G8B3).

Vi sono poi molte industrie, chiuse per dislocamento all’estero o per fallimento, che però sono un po’
meno interessanti a livello di geocaching, in quanto spesso chiuse da recinzioni o cancelli e, quindi, non
sempre utilizzabili per il nostro gioco a meno di posizionamenti marginali (come per GC5WBHA).
Interessanti sono le vecchie cave abbandonate e le vecchie miniere, spesso lasciate
completamente accessibili e, quindi, visitabili senza problemi.
Alcune sono state riutilizzate inoltre per altri scopi (ad esempio, una vecchia cava in Liguria, ora riutilizzata come palestra di roccia – GC4E07M) e altre sono invece semplicemente lasciate a se stesse (GC6F5ND).

Vi sono poi altri posti ancora, delle tipologie più svariate: manicomi abbandonati (GC64Q9M), chiese
(GC694TV o GC7H9MQ o ancora GC620PP), cinema (GC78Q85), cimiteri (GC5MXJQ), ponti
(GC5TBPB), dighe (GC1TPRH) e anche interi borghi (come Crespi d’Adda, dove sono piazzate svariate
cache, o Consonno).

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